L’autore russo è protagonista di due spettacoli in stagione. Un’occasione per riflettere sull’importanza che la letteratura russa ha avuto nella storia culturale europea del Novecento, con uno sguardo critico sull’oggi. A partire dallo schema tracciato dall’omonima opera di Fëdor Dostoevskij, Demoni – scritto da Fabrizio Sinisi, giovane pluripremiato drammaturgo, recente vincitore del Premio Testori per la Letteratura e del Premio della critica ANCT, e diretto da Claudio Autelli, uno dei migliori registi della scena teatrale milanese – vuol essere un affresco della giovinezza attuale compiuto però con gli strumenti del teatro di parola. In Le memorie di Ivan Karamazov Umberto Orsini, tra i massimi interpreti del teatro italiano, si confronta con uno dei personaggi più complessi e tormentati dell’intera letteratura: Ivan Karamazov, il libero pensatore che teorizza l’amoralità del mondo e conduce forse consapevolmente all’omicidio l’assassino di suo padre. Orsini dà luogo a una straziante e commovente confessione a tu per tu con se stesso e con i propri fantasmi, a metà tra la finzione letteraria e il “pirandelliano” dissidio con un personaggio in cui ritrova le espressioni più oscure del proprio “io”.